ArteInMovimento by Daniela Scarel

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Agostino Arrivabene, Artista - " Io imparo a vedere. Non so perché tutto penetra in me più profondo e non rimane là dove, prima, sempre aveva fine e svaniva. Ho un luogo interno che non conoscevo. Ora tutto va a finire là. Non so che cosa vi accada.“ Rainer Maria Rilke

martedì 14 novembre 2023

Ludovico Antonio Muratori " La fiaccola della Verità ", dall'opera Antiquitates Italicae Medii Aevi


Ludovico Antonio Muratori
" La fiaccola della Verità ",
dall'opera Antiquitates Italicae Medii Aevi


" A mio credere, i buoni principi fabbricano le città e i cattivi le distruggono "

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Ludovico Antonio Muratori il cui nome, a volte, è citato anche come "Lodovico Antonio" (Vignola, 21 ottobre 1672 – Modena, 23 gennaio 1750) è stato un presbitero, storico, scrittore, numismatico, diplomatista, giurista e bibliotecario italiano.
Fu personaggio di primo piano nella costellazione dell'intellettualità settecentesca italiana e profuse il suo impegno in quasi tutti i campi della conoscenza. Viene ad oggi considerato autorevole esponente dell'illuminismo moderato e cattolico, nonché il padre della storiografia italiana, con particolare riferimento alla medievistica.
[...]
Non mancarono frutti di un impegno religioso e intellettuale anche sul piano civile, ove, intravedendo l'esigenza dei tempi di muovere ad un più concreto bene pubblico, ribadisce il valore dell'educazione, della scienza, delle riforme, della religione stessa, della giurisprudenza benché da riformare. Ecco venire alla luce dunque La filosofia morale spiegata ai giovani (1735), il saggio Dei difetti della giurisprudenza (1742-1743), il trattato Delle forze dell'intendimento umano o sia il pirronismo confutato (1745), il saggio sulla Pubblica Felicità (1749), l'ultima opera di Muratori, il suo trattato di filosofia politica. Il Della pubblica felicità vede la luce l'anno successivo alla stampa de Lo spirito delle leggi di Montesquieu, il manifesto di filosofia politica del Settecento, e costituisce opera capitale del pensiero politico italiano dello stesso secolo. Oltre ad affrontare con singolare lungimiranza i temi dell'educazione popolare, dell'igiene pubblica, persino delle attività ginniche, due capitoli dell'opera dedicati all'amministrazione dell'agricoltura costituiscono il primo saggio di politica agraria della letteratura europea, l'ultima prova della vastità degli orizzonti esplorati, nel corso di una vita di rara operosità, dello studioso modenese.
Un altro testo noto è Della forza della fantasia umana, il Trattato pubblicato nel 1760 bibliotecario del seren duca di Modena.
Molto importante fu anche la sua influenza nel mondo forense. Infatti scrisse due testi molto importanti che trattavano di diritto:
1726: scrisse una lettera, nota con il nome di De codice carolino sive de novo legum codice instituendo a Carlo VI d'Asburgo invitandolo ad una semplificazione autoritaria del diritto attraverso una selezione riduttiva e una concentrazione delle leggi in un piccolo tomo ufficiale. Tale lettera non fu mai presa in considerazione e rimase inedita fino alla pubblicazione nel 1935 da parte del Donati.
1742: pubblicò un importante trattato sul diritto con il nome di Dei difetti della giurisprudenza.





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